Un indovino gli disse
Ho appena finito di leggere il libro "Un indovino mi disse" di Tiziano Terzani, libro la cui lettura consiglio caldamente a tutti. In breve nel 1976 a Hong Kong, un indovino predisse al famoso giornalista che nel 1993, non avrebbe assolutamento dovuto volare, pena il rischio della vita. Lui, 17 anni dopo, decise di seguire quella profezia più per gioco, che perché credesse davvero a quelle parole. Ma lo fece anche per girare l’Asia senza aerei e quindi per vederla più da vicino.
Non la faccio tanto lunga perché non voglio farne una recensione e per non rovinarvi la lettura, ma vorrei scrivere quelche cosa che penso già da un po’ e che questo libro non ha fatto altro che confermare.
Se volessi visitare l’Asia, quale sarebbe il modo migliore? Ma soprattutto vale ancora la pena di andare a fare una vacanza da quelle parti?
Mi spiego meglio. Per noi occidentali un’opzione è quella di andare con le agenzie di viaggio, con tutto quello che ne consegue: alberghi 5 stelle, pullman con l’aria condizionata, spiaggie immacolate dove bere un mojito e tanti bordelli a buon mercato. In questo modo visito la Thailandia o l’India? Il Vietnam o le Maldive? Se pago in dollari e parlo in inglese, forse me lo posso anche dimenticare.
Poi visito le grandi citta come Bangkok, Kuala Lampur o Singapore, con grattacieli a perdita d’occhio, edifici di banche e hotel di lusso. Scrive Terzani che le poche vestigia rimaste, tipo i templi, sono state trasformate in tante Disneyland ad uso turistico. Tra l’altro nei templi, dove buona parte del fascino era dato dall’oscurità, sono state messe moderne luci fluorescenti.
Singapore che è sull’equatore e quando ci viveva negli anni ’60 era caldissima, è adesso una citta gelida, perché praticamente ovunque ci sono impianti di condizionamento a palla. Tra l’altro dice che la maggiore attrattiva della città e la cosa in assoluto più visitata sono i centri commerciali. In tutta la regione non c’è quasi più alternativa a questo modo di vivere e pensare, se non in paesi come la Malesia o l’Indonesia, dove l’unica "opposizione" è data dai musulmani più intransigenti; dal piovere al diluviare come si dice a Genova.
Terzani tra l’altro parla del 1993, quindi penso che in 16 anni tutto ciò non possa che essere peggiorato.
Con questo non sto dicendo che godo a vedere della miseria, anche perché volendo a pochi chilometri dai grattacieli, dove i tour operator non portano e anzi sconsigliano di andare, miseria ce n’è ancora tanta, se non più di prima, ma se faccio 12 ore di aereo non voglio trovarmi su una spiaggia di Phuket a leggere La Gazzetta dello Sport e a parlare di calciomercato con il mio vicino di ombrellone, posso farlo benissimo a Cavi di Lavagna, con pochi euro di treno.
Per respirare l’atmosfera storica di un posto, probabilmente il Greenwitch Village a Manhattan è più evocativo, il centro storico di Boston più genuino e più simile a come era duecento anni fa e soprattutto l’Italia in generale, dal punto di vista architettonico, è stata salvagurdata di più delle megalopoli del sud est asiatico.
Probabilmente l’unica alternativa al fai da te, che spesso è pericoloso, sono i tour operator stile Avventure nel mondo, ma mi sa che sono troppo spartani e impegnativi per la mia metà, quindi chissà se mai riuscirò a visitare l’Asia nel modo in cui vorrei.
Io vorrei mangiare insetti e ratti, bere il sangue di vipera, etc..
Le formiche gia` le mangio qui e mi piacciono… l’unica paura e` che siano piene di baygon! 😦
Un libro gustosissimo, il primo che ho letto di una lunga serie di Terzani!
ciao, mary
Già. Io, anni fa, volevo fare il viaggio in treno attraverso la Russia (mi pare si dicesse la transiberiana), poi persi il treno, in senso figurato, e ora mi sono messa il cuore in pace. quasi…
io il viaggio in Nepal ed India “avventure nel mondo” style l’ho fatto. Mi è piaciuto. Comunque mi pare un processo logico di sviluppo e non me la sentirei di dire a uno che abita a Singapore che non può installare un condizionatore perchè quando arriveranno i turisti alternativi dall’Europa preferiscono il fascino old style dell’asia equatoriale… sarebbe un po’ come vietare a chi vive nel centro storico di usare la corrente elettrica perchè nel medioevo non c’era…
FrySimpson: tra il BigMac e i bacherozzi, in mezzo c’è molto. Il cibo thailandaese comunque l’abbiamo mangiato in Via Canneto il curto e non è un problema, ma io vorrei andare a respirare l’aria della vecchia Thailandia. Magari l’hanno inscatolata e la vendono in un outlet, poco fuori il centro di Bangkok.
Mary17: Ciao, benvenuta nel mio blog! Anche per me “un indovino mi disse” è stato il primo, ma nella mia libreria, ne ho già altri tre pronti per essere letti.
nevernevermore: ho sentito, quindi prendila con le pinze, che dopo la caduta del comunismo il viaggio in Transiberiana sia pericolosissimo, soprattutto nel tratto russo.
Terzani nel suo libro lo descrive come un grande bazar itinerante di merce di contrabbando.
Dedee: io non me la sentirei di impedire niente a nessuno, tantomeno di installare un condizionatore a chi ha caldo. Però da quello che ho letto pare che si siano occidentalizzati, più dell’occidente stesso e che Miami Beach a confronto abbia un fascino da città vecchia.
Comunque sono ovviamente liberissimi di fare quello che vogliono, ma tornando alla mia domanda iniziale: vale la pena andarci a fare una vacanza? No.
Guarda che non scherzavo.
Io i bacherozzi vorrei mangiarli veramente. Vorrei mangiare quello che veramente mangiano in asia del sud.
Il cibo cinese dei ristoranti cinesi in occidente e` occidentalizzato.
Mangiare in canneto il lungo e credere di aver mangiato thai ho il sospetto che sia come mangiare da pizza hut e credere di aver mangiato italiano…
(gli stessi ristoranti italiani all’estero spesso fanno cagare a causa del loro adattarsi ai gusti locali, pur essendo costosi!)
perché Splinder pubblica solo i commenti che vuole? o è Mud che censura?
Mud non censurerebbe mai.
Al limite ti cazzia, ma non ti censura.
Splinder oggi funziona di merda, tanto per cambiare…
secondo me vale la pena di farci una vacanza comunque. Primo perchè, per tutta la precisione e la valenza dello scrittore, niente può esser meglio di usare il proprio giudizio. Secondo perchè anche se è vero che ci sono i grattacieli, i centri commerciali, i faretti nei templi (come nelle nostre chiese medioevali dell’Umbrian) e l’aria condizionata, non tutto è stato occidentalizzato e anche in Giappone (che è stato occidentalizzato da più tempo) accanto ai negozi di elettronica di Tokio vi sono le casette di legno antiche. Quindi ne vale la pena, sempre comunque.
@ Fry: condivido sull’aspetto dell’autenticità del cibo, un po’ meno sui bagherozzi, de gustibus.
FrySimpson: penso che quel ristorante thailandese sia abbastanza verace anche se molto adattato ai gusti italiani. Certi ristoranti cinesi che abbiamo a Genova invece sono molto peggio di pizza hut. In generale sono d’accordo visto che la volta che a NYC ho mangiato in un ristorante coreano in cui c’erano solo coreani tra i clienti, sono rimasto un po’ disgustato.
Riguardo al cibo sarei più possibilista sul serpente, ma si mangia più in Arizona che nel sud-est asiatico.
nevernevermore: confermo non censuro, ma nel cazziamento Dio perdona, io no!
Dedee: in linea teorica sarei d’accordo, ma le ferie sono poche e i soldi anche meno. Quindi dovendo scegliere allora vado a San Francisco a vedermi gli home run che finiscono nelle acque della Baia(questa è per intenditori).
I fuori campo molto fuori campo?
Anche i fuoricampo normali, il nuovo stadio dei Giants, è stato costruito praticamente su di una banchina e se la pallina esce dal lato aperto va direttamente in mare.
Se ti interessa cerca “AT&T park” su google maps.
cool! 🙂
Un indovino mi disse ho iniziato a leggerlo un po’ di tempo fa (poi abbandonato perché… boh): devo dire che le atmosfere del continente ad est mi hanno ben ben affascinata. Non sono ancora stata in Asia, ma devo dire che il liro mi ci ha fatto fare un pensierino un po’ più consistente, soprattutto per quanto riguarda l’India, paese che da sempre mi affascina e spaventa.
Rimanendo in territori un po’ più terra-terra (con tutto il rispetto…), il prossimo w.e. mi vedrà genovese. Sarà la volta buona che ci vediamo?
p.s. liro = libro
Blixxxa: nel libro ho trovato un po’ ripetitive solo le sue visite agli indovini, il resto è filato via molto liscio, comunque anche io piuttosto che nel sud-est asiatico, la prima volta che passo da quelle parti andrei in India. Con il solito dubbio: vacanza asettica da tour operator o vacanza avventurosa che mi spaventa molto?
Evviva! Blixxxa scende in Liguria! Avevo saputo da Sechin, comunque mi metto d’accordo con loro e fosse la volta buona che ci incontriamo. 😉
vacanza avventurosa. le vacanze asettiche, soprattutto in quei posti, mi sa che non dicono granché.
facciamo semi-avventurosa, dai
ciao lorenzo sono sergio. dimenticati il mojito sulle spiagge dell’asia, al limite un mai tai, però ti posso consigliare il vietnam, una via di mezzo fra i bordelli di phuket e avventure nel mondo
Sergio:
e sulle coreane che mi dici?
io le trovo somaticamente più interessanti delle vietnamite.